Sintomi e terapia

Nella impostazione del dott. Giulio De Cinti i sintomi vanno analizzati e risolti individuando il profilo di personalità non-sano del paziente. Sono, cioè, in stretta relazione con il prevalere della sua parte non sana e non possono quindi essere trattati diversamente. I sintomi hanno significato all’interno della individuazione del Profilo di Personalità non-sano.

Significato dei sintomi

I sintomi (come la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico, l’insonnia) sono gli effetti del vivere prevalemente il Profilo di Personalità non-sano, ossia del prevalere abitualmente della parte non sana. Per questo è importante affrontare la terapia partendo dall’analisi e dell’individuazione del profilo di personalità del paziente.

Partire dal profilo di personalità non-sano

Anche in relazione dell’alto tasso di comorbilità riscontrato nella pratica clinica, se si vuole comprendere le problematiche del paziente si deve necessariamente conoscere la persona in cui hanno sede.

I sintomi non possono essere risolti come elementi a sé stanti, ma vanno affrontati e risolti all’interno del depotenziamento del Profilo di Personalità non-sano della persona.

Qualora ci si limitasse ad affrontare le problematiche indipendentemente dall’analisi del Profilo di Personalità l’eventuale superamento dei sintomi sarebbe momentaneo e si andrebbe incontro alla loro riapparizione dopo un certo lasso di tempo oppure il disagio di fondo non risolto troverebbe altre forme sintomatiche con cui esprimersi.

Percorso terapeutico

Bisogna evitare di ridurre il percorso terapeutico soltanto a un’indagine sui sintomi del paziente.

Una volta individuato il Profilo di Personalità non-sano lo sforzo maggiore va riferito al processo di cambiamento. Ed eventuali altri riferimenti del paziente al proprio disagio vanno riferiti e collegati ad esso: cioè al tipo umano, alla modalità e allo stile condizionati del paziente.

Le problematiche possono essere dunque affrontate e risolte attraverso un percorso psicoterapeutico che lavori affinché prevalga nella persona la parte sana e affinché venga vissuta dal paziente con continuità e stabilità.